Il gioco d’azzardo

Il gioco d’azzardo

definizione della problematica

Il gioco d’azzardo patologico è un disturbo del comportamento consiste in un impulso irrefrenabile a giocare denaro. Il gioco finisce per diventare un aspetto dominante nella vita della persona, che via via abbandona i propri interessi, mette in secondo piano le relazioni affettive e spende molti soldi nel gioco e nel tentativo illusorio di recuperare le perdite. Nelle fasi avanzate del disturbo, il giocatore può contrarre debiti importanti, svendere i propri beni, commettere reati per ottenere denaro. I rapporti familiari e affettivi vengono compromessi da menzogne e richieste di soldi o perché vengono alla luce debiti contratti sul patrimonio della famiglia. Il gioco patologico è una condizione molto pericolosa per la salute e per la vita dell’individuo e dei familiari perché può causare gravi perdite economiche, comportamenti pericolosi o aggressivi. L’accumulo progressivo di debiti, menzogne e la perdita di lavoro, denaro o relazioni affettive può anche portare a condotte suicidarie per sfuggire ad una situazione percepita come insostenibile.

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Il programma per la cura del gioco d’azzardo
L’intervento terapeutico prevede una prima fase di valutazione, con incontri individuali tra il giocatore, un suo familiare e uno psicologo del centro per la cura del gioco d’azzardo, in modo da stabilire se vi sono le condizioni motivazionali per intraprendere il trattamento.
Il giocatore motivato al cambiamento e un suo familiare accederanno quindi ad un percorso terapeutico di gruppo dove settimanalmente, assieme ad altri giocatori dipendenti, avranno modo di esaminare e contrastare i comportamenti compulsivi. Il gruppo terapeutico per la cura del gioco d’azzardo patologicoè condotto da due psicologi-psicoterapeuti e prevede la partecipazione massima di quindici persone, compresi i familiari. Gli incontri hanno cadenza settimanale, durano circa un’ora e mezza e si tengono in orario serale.
L’uscita da una condizione di dipendenza è possibile, ma comporta impegno e fatica; i tempi di durata della terapia sono strettamente individuali. Se alla valutazione iniziale si ritiene che la terapia di gruppo non costituisca l’intervento più adatto, la proposta di trattamento può essere la psicoterapia individuale o di coppia.
Familiari: è generalmente un familiare a chiedere per primo aiuto dopo che ha scoperto di avere un proprio congiunto con un problema di gioco. Il giocatore dipendente spesso ha bisogno di qualcuno che contrasti il suo impulso e assuma le redini della situazione divenuta per lui ingestibile. In tal senso può essere determinante la presa di posizione di un familiare significativo.

 

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